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Venerdì 1 e sabato 2 giugno, ore 20
Teatro Astra, Torino
STABAT MATER
Trilogia sull’Identità - capitolo II
di Liv Ferracchiati
regia Liv Ferracchiati
Con (in ordine alfabetico): Chiara Leoncini/Psicologa, Linda Caridi/Fidanzata, Alice Raffaelli/Andrea e la partecipazione video di Laura Marinoni nel ruolo della Madre
Dramaturg di scena Greta Cappelletti
Aiuto regia e costumi Laura Dondi
Scene e foto di scena Lucia Menegazzo
Disegno luci Giacomo Marettelli Priorelli
Suono e fonico Giacomo Agnifili
Direttore di scena Emiliano Austeri
Segretaria di Compagnia Sara Toni
Teaser e Promozione Andrea Campanella
Riprese e montaggio Video Studio Carabas
Locandina Ehsan Mehrbakhsh
Ufficio Stampa Roberta Rem, Maddalena Peluso, Francesca Torcolini
progetto Compagnia The Baby Walk
produzione Centro Teatrale MaMiMò e Teatro Stabile dell'Umbria/Ternifestival. Residenza Campo Teatrale Milano. In collaborazione con Residenza Artistica Multidisciplinare presso CAOS - Centro Arti Opificio Siri - Terni
si ringrazia Gabriele Dario Belli e ForToMan
Premio Hystrio Nuove Scritture di Scena 2017
I personaggi del secondo capitolo
Andrea (un uomo in un corpo di femmina e anche uno scrittore) Fidanzata (una donna che aveva tutta un'altra progettualità) Psicologa (una donna in bilico tra i ruoli dell'analisi) Madre (la madre di Andrea, è onnipresente e il cordone ombelicale mai spezzato la mantiene indissolubilmente legata al figlio. Compare solo in video)
Le vicende con la fidanzata si snodano, più o meno, in quattro anni.
Le vicende con la psicologa si snodano, più o meno, in due anni.
Lo spazio non deve essere necessariamente realistico.
I personaggi, più che agire, attendono.
La madre sarà sempre presente in ogni scena, sarà sempre ingombrante.
Andrea è un uomo transgender, come modernamente e tecnicamente chiamiamo questo fenomeno, ossia è un uomo con due seni e una vagina, ma il fuoco della storia è un altro.
Transgender è un termine per intendersi velocemente, per poter semplificare la comunicazione, il concetto è da approfondire, è filosofico e una volta approfondito elimina la necessità del termine stesso, tranne che per comunicare e intendersi velocemente, appunto.
In Stabat Mater, secondo capitolo della Trilogia sull'Identità, viene raccontata la vicenda di un trentenne, scrittore, Andrea, un uomo di cui si possono notare gli aspetti più ordinari nonostante egli stia vivendo una situazione straordinaria.
Tale straordinarietà consiste nel vivere al maschile quando tutti, almeno inizialmente, osservino come il suo corpo abbia sembianze femminili.
Il tema centrale è l'emancipazione dalla madre, la difficoltà di diventare adulti.
Anche in questo spettacolo vengono messe in discussione le certezze a cui ci appigliamo per non cadere in un territorio che potrebbe sfuggire al nostro controllo.
La direzione dell'attore si fonda sulla ricerca costante dell'autenticità, che è una sorta di seconda partitura testuale fatta di pause, relazioni, ritmi martellanti o blandi.
Dinamiche emotive ogni volta rinnovate dall'ascolto dell'unicità del momento, una parola recitata, a tratti smozzicata, che, organica alla drammaturgia del testo, alterna momenti di quotidianità esasperata ad invenzioni che la vanno ad alterare, come quando i "Pensieri Elementari" del protagonista sospendono dialoghi e intreccio.
I "Pensieri Elementari" sono gli a parte di Andrea, quei passaggi nei quali sfoga la sua piena emotiva e passionale con monologhi in metrica, che mostrano le trame del suo teatro interiore.
Così, quando si sente perso, ormai senza più difese, vinto dall'innamoramento per la sua Analista, dal proscenio scaglia sul pubblico la sua furia amorosa contro l'anello al dito della donna, che per lui è il segno dell'ordine sociale al quale non può e non vuole adeguarsi.
Come Frodo ne "Il Signore degli Anelli", Andrea vuole distruggerlo quell'anello e sente che la Natura, solidale, si impenna, sconvolge il Mondo con spaventosi cataclismi e condanna a morte la Norma ostile.
LIV FERRACCHIATI
Todi, 1985. Si laurea in Lettere e Filosofia indirizzo Letteratura, Musica e Spettacolo a La Sapienza di Roma e si diploma in regia teatrale alla Scuola d'Arte Drammatica "Paolo Grassi" di Milano. Nel 2015, ha avuto esperienza di docenza in Drammaturgia presso la scuola del Teatro Stabile dell'Umbria al Centro Universitario Teatrale. Nel 2014 vince il bando "Finestra sulla drammaturgia tedesca" e presenta il testo di Albert Ostermaier, Sulla sabbia, al Piccolo Teatro Studio. La vocazione di Ferracchiati è rivolta alla scrittura drammaturgica, a partire dall'ideazione di un progetto, per proseguire con la creazione in scena e compiersi con la regia dei suoi lavori. Nel 2014, scrive e mette in scena il testo Ti auguro un fidanzato come Nanni Moretti! Nel 2015 fonda la Compagnia The Baby Walk, con la quale dà forma a un progetto che preparava da tempo, la Trilogia sull'Identità, sul tema del transgenderismo da femmina a uomo, e ne realizza il primo capitolo: Peter Pan guarda sotto le gonne. Dal 2015, inizia la sua collaborazione con il Teatro Stabile dell'Umbria, per il quale, nel 2016, scrive e dirige Todi is a small town in the center of italy, uno spettacolo-documento sulla sua città di origine, che cerca in Todi un paradigma della vita nella provincia italiana, presentato al Ternifestival 2016. Al contempo, lavora alla sua Trilogia sull'Identità, con la costruzione del secondo capitolo, Stabat Mater, Premio Hystrio Scritture di Scena 2017 (coprodotto da: Centro Teatrale MaMiMò, Teatro Stabile dell'Umbria/Ternifestival e The Baby Walk). Nel 2017, Todi is a small town in the center of Italy, Peter Pan guarda sotto le gonne e Stabat Mater sono stati selezionati da Antonio Latella per la Biennale Teatro 2017. 45. Festival Internazionale del Teatro.
Il terzo e ultimo capitolo della Trilogia sull'Identità, Un Eschimese in Amazzonia, Premio Scenario 2017, ha debuttato nella sua prima versione compiuta a Bologna, nel dicembre 2017, per Scenario. Lo spettacolo (coprodotto da: Teatro Stabile dell'Umbria, Centro Teatrale MaMiMò, Campo Teatrale e The Baby Walk) viene presentato in tournée dal marzo 2018. Anche i primi due capitoli della Trilogia continuano a girare e la distribuzione dei tre spettacoli è tuttora in corso di organizzazione. In alcune piazze è prevista anche la presentazione dell'intera Trilogia in un'unica serata.
L'ASSOCIAZIONE CULTURALE THE BABY WALK
La Compagnia The Baby Walk, fondata da Liv Ferracchiati, nasce nel 2015 con la stesura e l'avvio della Trilogia sull'Identità. Il progetto, ideato da Ferracchiati, è un'indagine in tre capitoli sul tema dell'identità di genere. Il gruppo utilizza diversi linguaggi: parola, danza e video. In particolare è indagato il rapporto tra cinema-teatro e tra danza-parola. Ogni progetto, anche se legato agli altri, è un "punto e a capo". Si ricomincia, si rimette in discussione tutto dalla base, per questo i lavori proposti e realizzati possono anche essere differenti gli uni dagli altri, ma conservano una matrice comune. The Baby Walk, in questo senso, vuole essere un crocevia pulsante di idee e azioni.
The Baby Walk sono: Liv Ferracchiati (regista/autore, a volte, anche in scena), Greta Cappelletti (dramaturg/autrice, a volte, anche in scena), Laura Dondi (costumista/danzatrice), Linda Caridi (attrice), Chiara Leoncini (attrice), Alice Raffaelli (attrice/danzatrice), Lucia Menegazzo (scenografa), Giacomo Marettelli Priorelli (light designer/attore), Andrea Campanella (videomaker).