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giovedì 19 giugno ore 21
Fonderie Limone, Moncalieri
Prima Nazionale
DANS LA REPUBLIQUE DU BONHEUR
di Martin Crimp
regia Elise Vigier e Marcial Di Fonzo Bo
testo francese Philippe Djian
con Marcial Di Fonzo Bo, Katell Daunis, Claude Degliame, Kathleen Dol, Frédérique Loliée, Pierre Maillet, Jean-François Perrier, Julie Teuf
musicisti Etienne Bonhomme, Baptiste Germser, Antoine Kogut
scenografia Yves Bernard
luci Bruno Marsol
musica Etienne Bonhomme
drammaturgia Leslie Kaplan
produzione Théâtre des Lucioles
coproduzione Les Subsistances - Lyon, Théâtre National de Chaillot - Paris, La Comédie de St. Etienne - CDN, Festival delle Colline Torinesi
con il sostegno artistico di DIESE # Rhône-Alpes e del Fonds d'insertion de l'Estba finanziato dal Conseil régional d'Aquitaine
con il sostegno di SPEDIDAM
Il Théâtre des Lucioles è sostenuto da Ministère de la Culture et de la Communication - DRAC Bretagne, Conseil Régional de Bretagne, Conseil Général d'Ille-et-Vilaine e Ville de Rennes
versione originale con sottotitoli in italiano
testo italiano Gessica Franco Carlevero per il Festival delle Colline Torinesi
spettacolo del progetto Carta Bianca 2014
prima nazionale
durata 1h45'
Una commedia musicale sulla felicità, una commedia crudele e devastante, scritta all'inizio del XXI secolo, un secolo che vede i suoi sogni condizionati da egoismi e conformismi. Un pranzo di Natale in famiglia è interrotto dall'arrivo inaspettato dello zio Bob. Chi è? Perché è venuto? Perché sua moglie Madeleine resta in macchina? Bob e Madeleine sono alle prese con la prospettiva della felicità in un mondo in cui si crede solo nelle potenzialità dell'individuo. Dopo aver descritto un mondo asservito solo alla tirannia dell'io, Martin Crimp suggerisce che anche il sogno dantesco dell'armonia e della luce è un'illusione. Lo scrittore inglese pone una questione fondamentale: può l'uniformità dei comportamenti portarci a una sorta di "dittatura del benessere"? Un'uniformità che ci deriva sempre più dalla globalizzazione e dalla crisi del capitalismo?
Il testo esplora il funzionamento di un gruppo a differenti livelli: dal più piccolo, la famiglia, alle cerchie più ampie. Le questioni sulla libertà dell'individuo all'interno della famiglia, di una collettività, dello stato, sono poste con molto umorismo, una sorta di divertissement in tre parti:
1. Distruzione della famiglia. Una situazione classica natalizia. Lo zio e la sua compagna annunciano la loro partenza definitiva verso una destinazione ignota e iniziano a dire a ciascuno quello che pensano senza cautele. Hanno l'intento di svelare verità scomode. Una situazione che mette in crisi l'identità dei personaggi.
2. Le cinque libertà essenziali dell'individuo. Nella seconda parte del testo i personaggi sono vestiti in modo simile, parlano di volontà, di stile, di energia e di mezzi, di essere unici e liberi. Difendono la loro appartenenza a un gruppo, perdono il proprio "io". Ci si alza il mattino, si fanno le stesse cose, si beve il caffè, si mangia, si ama, si cammina, ci si allontana dalla propria famiglia.
3. Nella repubblica della felicità. E' un ritorno alle origini, in uno spazio calmo e strano, uno spazio mentale e poetico in cui bisogna reinventare il linguaggio. Lo spazio sarà quello di un luogo collettivo ordinario, uno di quei luoghi che rendono funzionale la vita di una collettività.
MARTIN CRIMP
Nato nel 1956 nel Kent, in Gran Bretagna, laureato nel '78 a Cambridge, dove ha concepito la sua prima opera teatrale Clang, ispirata a Beckett e Ionesco. Crimp inizia la sua vera carriera di drammaturgo negli anni ottanta scrivendo per la radio. Nel 1982, mentre lavora all'Orange Tree Theatre, va in scena la sua prima opera teatrale Living Remains. Negli anni novanta si afferma in ambito internazionale grazie ad una residenza a New York e alla collaborazione con il Royal Court Theatre di Londra. Tra i suoi lavori più importanti: Three attempted acts (1985), Dealing with Clair (1988), Play with Repeats (1989), No One Sees the Video (1991), Getting attention (1992), The Treatment (1993) Attempts on her Life (1997), The Country (2000). La sua opera è caratterizzata da una visione della società post-moderna moralmente decadente, ipocrita e violenta. Crimp ha parentele con Pinter per un senso sempre incombente di minaccia, ha la precisione linguistica di Beckett e l'uso ardito della forma della Churchill. Sembra ereditare qualcosa del surrealismo, dell'assurdo e del post-strutturalismo. Il suo mondo è una specie di crimpland, dove le preoccupazioni più banali della middle-class sottendono paure nascoste, malvagità, crudeltà.
MARCIAL DI FONZO BO & ELISE VIGIER
Compagni di lavoro di lunga data, sono tra i fondatori del Théâtre des Lucioles, un collettivo di attori costituito nel 1994 a Rennes. Di Fonzo Bo e Vigier amano esplorare forme di linguaggio singolari, testi che offrono uno spazio importante all'attore e autori che sovvertono le attese del codice teatrale. Martin Crimp, dissimulando il suo humour e la sua crudeltà sotto un apparente classicismo formale, rientra in questa categoria. Insieme firmano i seguenti lavori: Loretta Strong e Frigo di Copi nel 2006, La Connerie nel 2008, sesta parte dell'Eptalogia di Rafael Spregelburd, cui seguono La Paranoia nel 2009, L'entêtement nel 2011e Bizarra nel 2012, sempre di Spegelburd; Mexico di Guillermo Pisani nel 2013
La compagnia è per la seconda volta al Festival dopo L'entêtement, coprodotto dal Festival con il Festival d'Avignon, nel 2011.
theatre-des-lucioles.net
dopo il Festival: 8 novembre Théâtre de Saint-Quentin-en-Yvelines, 13-14 novembre 2014 Théâtre de Beauvais; 21> 30 novembre 2014 Théâtre National de Chaillot, Paris; 4>6 dicembre 2014 Nouveau Théâtre d'Angers; 9>11 dicembre 2014 Comédie de St Etienne