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mercoledì 4, giovedì 5, venerdì 6 giugno ore 21
Teatro Astra, Torino
OPERETTA BURLESCA
di Emma Dante
regia Emma Dante
con Viola Carinci, Roberto Galbo, Francesco Guida, Carmine Maringola
scene e costumi Emma Dante
luci Cristian Zucaro
coreografie Davide Celona
produzione Sud Costa Occidentale
diffusione Amuni | Fanny Bouquerel, Alessandra Simeoni
presentato nell'ambito di Focus Creazione Contemporanea in collaborazione con Teatro Stabile di Torino
durata 55'
Questa storia parla di Pietro, un ragazzo di provincia, della provincia meridionale. Pietro è nato femmina ai piedi del Vesuvio, parla in falsetto, ha un corpo sbagliato e un animo passionale, influenzato dal vulcano. Tutti quelli che nascono sotto un vulcano sono dediti all'amore, sanno offrirsi, come se la natura esplodesse di vita. Pietro vive coi genitori, è figlio unico, il padre l'ha messo a lavorare in una pompa di benzina, s'innamora infelicemente un sacco di volte. L'unica sua libertà è scappare di mercoledì a Napoli: ci va a far shopping e a ballare, ma soprattutto a camminare, che bello camminare quando tutti sono troppo indaffarati per guardarti, già il camminare per strada è un problema per chi nasce in un paesino. A dir la verità, le libertà che Pietro riesce a ritagliarsi sono due; perché a volte, di sera, si chiude nella sua cameretta, che è ancora quella di quand'era bambino, coi poster attaccati con lo scotch, si traveste da donna, si mette gli abiti che si è comprato in via Duomo, calza le décolletés tacco 12 e numero 42, sposta i mobili, allarga il suo spazio, impila il comodino sul letto, spinge nell'angolo l'armadio. E poi balla. Pietro cresce ballando da solo. A 40 anni incontra il grande amore. Corrisposto. Ma resta lì paziente al paese, a casa dei genitori, e il sabato va a ballare a Napoli. Per due anni dura la storia, finché una sera Pietro conosce la verità e per salvare il suo amore prende una decisione difficile, in nome dell'amore si esalta, intravede un futuro, fa la valigia, maltratta la madre che non l'ha mai capito. Ma non ha un epilogo felice la sua storia. Finisce male. Pietro invecchia al paese, continua a lavorare alla pompa di benzina, la madre gli ha detto che gli amori vanno e vengono.
Ho scritto questa storia perché spero che sulle unioni omosessuali l'Italia colmi il ritardo con l'Europa. Perché detesto la repressione del vero desiderio, del talento. E non vorrei tutto questo disincanto, Pietro non ci prova neanche a scappare, del resto a 40 anni è difficile, il suo passato sfuoca, il suo futuro si accorcia. Ho scritto questa storia perché ho conosciuto tanti Pietro. Ma non li ho mai visti ballare. Li ho sentiti monchi, stretti dalla morsa delle loro camerette condominiali. Io vorrei vederli ballare, vorrei più spazio per loro. Questo spettacolo s'intitola Operetta Burlesca. È un varietà ma anche uno spogliarello dell'anima. Emma Dante
INTERVISTA A EMMA DANTE A CURA DI SERGIO ARIOTTI
Doppia presenza anche per Emma Dante nella stagione del Teatro Stabile di Torino e al Festival delle Colline Torinesi. Dal 29 aprile al 4 maggio con Le sorelle Macaluso alle Fonderie Limone, il 4, 5 e 6 giugno con Operetta Burlesca all'Astra di Torino. Le Sorelle Macaluso sono un po' la tua Casa di Bernarda Alba: un interno e un inferno famigliare. Quello che mi ha sempre affascinato dei tuoi mondi chiusi è che la vita e la morte si confondono. Che vivi e morti stanno accanto e i morti muoiono tante volte.
Non si può tracciare un confine tra la vita e la morte, è impossibile descriverlo. E' un confine ideale, non spaziale o geografico. Le anime dei vivi e dei morti coabitano all'infinito. Le persone non riescono a trovare una pace né nella vita, né nella morte. Questa condizione c'è in quasi tutti i miei spettacoli anche quando non si parla direttamente della morte alla fine c'è sempre un po' il dubbio se questi esseri sono esistiti veramente oppure non esistono.
Sei stata nel cartellone del Festival delle Colline Torinesi nel 2005 con Mishelle di San'Oliva. Ora lo sarai a giugno 2014 con Operetta burlesca. Tra quello spettacolo e questo c'è qualche continuità, ammesso che ci possa ragionevolmente essere?
Ci sono molte cose in comune tra i due spettacoli. Intanto uno degli attori di Mishelle di Sant'Oliva, il ragazzo Salvatore, Francesco Guida, "Ciccio" qui, in Operetta, è nelle vesti del padre. Ha fatto carriera... Quella era la storia di un padre e un figlio che non si capiscono, anche questa racconta, a un certo punto, del rapporto difficile tra un padre e un figlio. Salvatore andava "a battere" la sera con gli abiti della madre, adesso è il narratore-genitore. Molte cose in comune. Anche la storia del pigiama: perché il protagonista pure qui passa quasi tutto il tempo in pigiama come in Mishelle. Solo la sera Salvatore si trasformava e andava a prostituirsi a Sant'Oliva.
L'altro protagonista di Mishelle purtroppo non c'è più...
Il padre di Mishelle era Giorgio Li Bassi. Lui purtroppo è mancato tre anni fa. In quest'occasione per ricordarlo usiamo uno dei suoi abiti, quello che metteva in Mishelle. Sì, c'è una grande parentela tra i due spettacoli.
Perché ti viene da raccontare storie di transessuali, travestiti, prostitute... Senti in loro un'umanità e una cognizione del dolore veri, più che in altre persone?
Sento che dentro di loro c'è un dolore, ma c'è anche una cosa che è come un sentimento di infantilismo. Sono infantili. Io adoro quei personaggi, quegli attori, che hanno mantenuto una regressione infantile. Il fanciullo. Questi personaggi che io racconto sono addolorati profondamente però in maniera infantile per cui questo dolore non li annienta del tutto, comunque li rende vivi... In ogni caso, anche se è un dolore molto forte, sono vivi perché sono attaccati alla loro fanciullezza.
EMMA DANTE
Nel 1990 si diploma come attrice all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio D'Amico.
E' socia del Gruppo della Rocca dal 1993 al 1995.
Nell'agosto del 1999 costituisce a Palermo la compagnia teatrale Sud Costa Occidentale.
Nel 2001 vince il Premio Scenario con il progetto mPalermu e il Premio Lo Straniero come giovane regista emergente.
Nel 2002 vince il Premio Ubu con mPalermu come novità italiana e nel 2003
con Carnezzeria.
Nel 2004 vince il Premio Gassman come migliore regista italiana, il Premio della Critica per la drammaturgia e la regia e il Premio Donnadiscena.
Nel 2005 vince il Premio Golden Graal come miglior regia per lo spettacolo Medea.
Nel 2009 vince il Premio Vittorini e il premio super Vittorini per il romanzo Via Castellana Bandiera.
Nel dicembre 2010 inaugura la stagione del Teatro alla Scala con la Carmen di Bizet
con la direzione di Daniel Barenboim.
Nel 2010 vince il Premio Sinopoli per la cultura.
Emma Dante è per la sesta volta al Festival, dopo mPalermu nel 2002, Carnezzeria nel 2003, Mishelle di sant'Oliva, coprodotto, nel 2005, Il festino nel 2007 e Vita mia nel 2008.
dopo il Festival: 3>5 settembre 2014 Department of Theater, The Ohio State University, Columbus
18>30 novembre 2014 Romaeuropa Festival, Roma