Archivio
16 luglio
MONCALIERI Real Collegio Carlo Alberto
PIER GIORGIO FRASSATI
di Antonio Zanoletti
regia Antonio Zanoletti
con Antonio Zanoletti
STUDIO PER IL FESTIVAL
“La pietra scartata dai costruttori é diventata testata d’angolo”.
E ancora “Il vento dello Spirito soffia dove vuole”. Da quì, da queste citazioni tratte da un libro inesauribile e mai sufficientemente scandagliato per cercare un avvio, un tentativo di tracciare alcuni segni, alcuni tratti, stendere appunti per un possibile ritratto di Pier Giorgio Frassati.
Figlio di Alfredo Frassati, fondatore de “La Stampa”, Senatore e Ambasciatore d’Italia a Berlino e di Adelaide Ametis, nota pittrice.
In una Torino che si va trasformando in metropoli industriale e soggetta a forti immigrazioni di masse operaie, questo figlio di ricca famiglia borghese, pone lo sguardo sui vinti, sugli umili, sugli anonimi che la Storia ignora. Attua e concretizza il pensiero cristiano di amare il prossimo come sè stessi.
Per riuscire negli studi doveva applicarsi a lungo e a detta di molti non era eccezionalmente dotato di intelligenza.
Con notevole fatica otteneva risultati appena sufficienti.
Nella propria stessa casa, per i più, pur considerato buono, passava per uno sciocco.
Eppure proprio su questo terreno apparentemente insignificante e poco fertile si innesta la Grazia.
Volontario della Carità a cui si dedicò costantemente, entra nella più viva tradizione dei santi sociali della sua terra piemontese; basti pensare a Faà di Bruno, Orione, Don Bosco, Cottolengo.
Amante della montagna, goliardico scalatore di cime e teso all’Assoluto, ha la capacità di “vedere giù”, nell’ombra, la fatica di vivere dei vinti, di una Torino segreta, sotterranea, misera e di percorrerla fino a morirne.
Voci, testimonianze di chi l’ha conosciuto e no: i familiari, Filippo Turati, Ennio De Concini, Mario Soldati, Guido Piovene, Silvio Negro. Amici e tanti altri.
Lettere, poesie e scritti vari, in una Torino politica e culturale ricca di fermenti, per ripercorrere e ricostruire attraverso la memoria, la forte presenza di un uomo semplice, per niente super-eroe, ma uomo vero.
Antonio Zanoletti